lunedì 25 aprile 2016

Tesidilaurea.net - Il nuovo sito di ASER: Come si fa una tesi di laurea? 2) La ricerca bibliografica

         Ammettiamo che il titolo della tesi sia stato scelto e che lo studente si trovi di fronte al secondo problema che si presenta in casi del genere, quello della ricerca bibliografica.
       E' chiaro che tale ricerca può essere svolta direttamente dallo studente oppure essere affidata ad ASER.
       Se lo studente decide di procedere da sé, la ricerca bibliografica deve essere intesa a procurargli tutto il materiale atto alla stesura della tesi.
       Una buona ricerca bibliografica deve essere condotta in parallelo con la struttura di indice che lo studente ha già in testa, in modo da poter organizzare la tesi stessa in 4-5 capitoli e relativi paragrafi.
       A questo proposito ASER offre sia un servizio di ricerca bibliografica pura e semplice, sia un servizio di predisposizione di un indice, strutturato in capitoli e paragrafi.
       Un terzo servizio è quello della redazione di una "traccia" di tesi, nel senso che allo studente non verrà soltanto reperito il materiale utile alla stesura e redatto un indice suddiviso in capitoli e paragrafi, ma, per ogni capitolo e paragrafo gli saranno indicati quali supporti bibliografici usare per la redazione dei medesimi. A quel punto, lo studente non dovrà fare altro che procedere a una sorta di "stesura guidata", un buon tutorial di innegabile utilità.
       Lo studente può chiedere ad ASER un preventivo per questi tre diversi tipi di servizio, che sono ovviamente solo delle consulenze di "ingresso", preliminari rispetto a soluzioni più articolate e complete.

       La ricerca bibliografica deve consentire allo studente di poter disporre di un supporto informativo che gli consenta di scrivere la sua tesi senza copiare, ma semplicemente elaborando e facendo proprio ciò che ha letto nelle fonti esistenti sul tema oggetto della sua indagine.
       La prima cosa da fare, quando c'è da scrivere una tesi di laurea, è identificare alcune parole chiave che possano fungere da colonne portanti della ricerca bibliografica. Ad esempio, se la tesi che lo studente deve redigere si intitola "L'economia del Kenya", la prima cosa che egli dovrà fare sarà quella di procurarsi un certo numero di titoli (di libri e articoli di riviste qualificate) sul tema di suo interesse, partendo dal presupposto che:

  • sarà necessario tracciare una breve storia del Kenya e della sua economia;
  • sarà importante descrivere in dettaglio quest'ultima, in un lasso di tempo di durata da definirsi (in genere almeno un ventennio);
  • sarà importante soffermarsi sulla sua condizione attuale e naturalmente anche fare riferimento alle sue prospettive future;
  • sarà necessario scegliere alcuni settori di interesse primario e su quelli costruire il corpo centrale della tesi.
       Tutto il materiale bibliografico o documentario dovrà essere dapprima individuato, poi vagliato per assegnargli un livello di importanza (da 1 a 5, per fare un esempio), poi letto (per quanto rapidamente) e infine valutato, in modo da capire se lo si debba scansionare o fotocopiare, oppure lo si possa accantonare in quanto di scarso rilievo ai fini della tesi.
       Per un ricercatore professionista, questa fase può esaurirsi in una giornata di lavoro (o anche meno), mentre per uno studente senza particolare esperienza in materia può trattarsi di una fase piuttosto lunga, lenta e faticosa, al termine della quale, tuttavia, egli si troverà a disporre di tutto il materiale necessario per redigere la tesi.

       La ricerca bibliografica richiese capacità di "scavo" nelle biblioteche e in Rete, nonché una certa sensibilità da "talpa", poiché, nella maggior parte dei casi, su una data tematica il materiale è molto oppure, all'inverso, è decisamente poco.
       Quando il materiale è molto, lo studente è chiamato a un difficile lavoro di individuazione di quale siano le fonti più importanti rispetto a quelle che lo sono meno. Qui è di grande importanza l'esperienza, che ovviamente non si forma in un giorno, ma che si affina abbastanza rapidamente con la pratica, in quanto si fa relativamente in fretta a capire quali siano le fonti realmente utili e quali no. Di norma, quanto più le fonti sono scientifiche, tanto più sono attendibili, per non parlare del fatto che, sulla quasi totalità dei temi, oltre che le fonti italiane devono essere sempre utilizzate anche quelle straniere, il cui impiego conferisce spessore e profondità alla ricerca e dunque anche alla tesi.
       Quando invece il materiale è poco, occorre veramente operare come "talpe" e condurre una ricerca molto approfondita, in modo da riuscire a trovare quasi tutto quello che esiste sul tema, lavorando sia in Rete sia nelle biblioteche.
       Una volta che il materiale sarà stato reperito, se non del tutto quanto meno in misura soddisfacente, occorrerà provvedere ad organizzare un indice, ripartito in capitoli e paragrafi.




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